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Vorrò mettermi da parte - In cammino nel bosco della semplicità

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“Il noce pieno di ragazzi chiassosi non mi piaceva tanto. Io lo cercavo quando non c’era più nessuno; quando i compiti, le regole familiari e gli impegni svuotavano il pratone. Io allora lo salivo, e il limite che pian piano raggiungevo si poteva misurare con l’assottigliarsi dei rami”.

Oggi, al posto dell’albero sul quale Minetto tentava di rompersi l’osso del collo, c’è una villetta a schiera. Sono passati quarant’anni: dal Padre Nostro recitato all’oratorio al fantasma della P38 nelle piazze del 1977, dai chilometri macinati sulle strade d’Europa ascoltando John Denver ai concerti punk degli “I-Lona Staller”, dalla vocazione “al servizio” alla fratellanza con il disagio psichico, dalla fondazione di due cooperative sociali alla necessità di rivedere criticamente il percorso compiuto. Con un’unica verità: le maniche rimboccate di chi è pronto a sporcarsi le mani. E poi le partite di calcio di Tommy, Samu e Rachele, i trilli del telefono in piena notte che fanno impensierire Marilena, gli scontri di civiltà per una cotoletta fra Mario e Lello, uno dei primi “vù cumprà” tunisini arrivati a Cantù. È passata una vita. Mino ha appena compiuto 52 anni. Eppure, come ci racconta in questa autobiografia scritta tutta d’un fiato, è come se non fosse mai sceso da quell’albero.

9788871851945

Specifiche Tecniche

Autore
Nava Mino
Editore
NodoLibri
Formato
Libro
Collana
In prima persona
Pagine
112
Anno pubblicazione
2011