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Ticosa. Immagini di una storia dispersa

Scritto da: Gerardo Monizza In: Root il: Commento: 0 Hit: 426

Fotografie di Gin Angri, premessa storica di Fabio Cani, presentazione di Mauro Frangi

NodoLibri, Como 2022

ISBN 9788871853437

132 pagine (120 illustrazioni)

20 euro

IL LIBRO

Chiusa nel 1980, la Ticosa aveva alle spalle una storia più che centenaria. Fondata come Tintoria Saba Frontini, diventata Tintoria ed Apparecchiatura Comense, per decenni e decenni era stata per l’intera città, semplicemente, la Comense: la fabbrica più grande della città, giunta ad avere 2500 maestranze; la fabbrica alla testa dell’industrializzazione della convalle; la fabbrica delle lotte di inizio secolo, e poi dello sciopero antifascista del 1944, e quindi della deportazione di quattro operai e due operaie; la fabbrica del boom economico e della sua crisi.

Anche una volta chiusa, la Ticosa ha fatto la storia della città: con la dismissione industriale, con l’acquisto pubblico prima e la cessione ai privati poi, con l’occupazione da parte dei migranti, con i progetti urbanistici e architettonici mai portati avanti, con la bonifica interminabile, con l’abbandono, gli inevitabili parcheggi, i dibattiti, le proposte, e le chiacchiere.

Più di quarant’anni di storia dispersa, raccolta dalle fotografie di Gin Angri.

Per acquistare il libro https://www.nodolibri.com/home/275-ticosa-immagini-da-una-storia-dispersa.html

LA MOSTRA

Si ricorda che è in corso la mostra fotografica omonima "Ticosa. Immagini da una storia dispersa". Presso gli spazi in trasformazione della Tintostamperia Val Mulini di Como (via Mulini 3) le fotografie di Gin Angri documentano quanto è accaduto nell'area della Ticosa dal 1980 al 2022. Ingresso libero su prenotazione, scrivendo all'indirizzo e-mail abitare.generazioni@gmail.com.

Più di 120 fotografie in bianco e nero che raccontano l’evoluzione della più grande area industriale cittadina dalla produzione alla dismissione al degrado: il lavoro delle ultime maestranze durante il periodo di cassa integrazione, l’occupazione e il “riuso” da parte dei lavoratori extracomunitari, l’abbandono fino alle demolizioni e alla continua procrastinazione di ogni ipotesi di soluzione.

Sono immagini che raccontano una storia dispersa nella disattenzione cittadina, ma centrale per le vicende recenti della città, che viene sinteticamente presentata nel catalogo, in una premessa storica che accompagna la pubblicazione di tutte le immagini esposte.

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